Istituto Xavier per un’Istruzione Superiore. 1407 Graymalkin Lane, Salem Center, Town of North
Salem, Westchester County, Stato di New York. Sei mesi
fa.
Hank McCoy non ha chiuso occhio tutta la notte. Ha dovuto parlare con l’F.B.S.A., lo S.H.I.E.L.D., i Vendicatori e la stampa di quel che è successo. Non è stato facile spiegare che il duplicato di uno degli X-Men aveva concepito un piano per sradicare dalle menti umane ogni forma di pregiudizio. Un’idea meritevole sotto più di un aspetto si potrebbe pensare, peccato che la sua realizzazione prevedesse l’uso dei poteri mentali del giovane mutante Quentin Quire, potenziati da Cerebro, a sua volta alimentato dalle energie che il cacciatore di mutanti noto il Predatore avrebbe assorbito da ogni mutante presente nella scuola. La solita storia di un’utopia costruita nel sangue, ma a complicare il tutto, il Predatore aveva deciso di usare le energie di Quentin per mangiarsi in un solo colpo tutti i mutanti del pianeta e per fermarlo era stato necessario sovraccaricarlo ed anche se ci erano riusciti, il prezzo era stata la distruzione dell’istituto, un evento purtroppo non raro da quando esistono gli X-Men.[1]
È a malapena l’alba quando Hank trova abbastanza tempo per recarsi in quello che era il suo ufficio solamente poche ore prima.
Ora è un cumulo di macerie. Ciclope è già lì, seduto sui mattoni caduti a terra.
-Figurarsi se tu non eri già qui. Ci conosciamo da anni e non credo di averti mai visto dormire.- gli si rivolge la Bestia
-I ragazzi stanno bene?- è la prima domanda di Scott.
-Per quanto possibile. Alcuni sono un po’ scossi. Altri sono contenti che oggi non ci siano lezioni.-
-Come abbiamo fatto a lasciare che succedesse, Hank? Quentin è morto. La Scuola è a pezzi. Uno dei Madrox è impazzito ed ha fondato i Guardiani. È stato solo un caso se lo abbiamo fermato in tempo.-
-Non escluderei che ce ne sia un altro come lui in giro. È un Madrox, dopotutto.-
-Charles non si sarebbe mai fatto sfuggire una cosa simile, Hank. Avrebbe riconosciuto che Quentin stava peggiorando. Nessuno di noi può leggere le menti a continenti di distanza, ma dovevamo accorgercene. Cosa ci è successo?-
-Dovrei darti un pugno in faccia.-
Anche dietro il visore, l’espressione confusa di Ciclope è ben visibile.
-Poco tempo fa è apparso un portale a New York. Un portale per un altro universo.-[2]
-Ne ho sentito parlare. Ero a Genosha all’epoca.-
-È proprio questo il problema, Scott. Mentre tu e gli altri eravate all’altro capo del mondo a cercare di costruire un’utopia, qui la Scuola andava a rotoli. Quando sono tornato per rimetterla in sesto, siamo finiti in un universo parallelo dove i mutanti erano stati decimati da Scarlet e tu avevi fondato una città-stato per soli mutanti.-
-La cosa più divertente, Hank, è che viviamo in un mondo dove quello che hai appena detto mi sembra perfettamente credibile. Vai avanti.-
-Il Madrox di quel mondo mi ha fatto capire che cosa potevamo diventare cercando di ghettizzarci sempre di più. E mi ha chiesto di darti un pugno in faccia per quello che avevi fatto nell’altro universo.
-Costruire un’utopia?-
-Dimenticare quello che sei pur di cercare di costruirla. Quello che avete cercato di fare a Genosha... diamine, persino quello che ha cercato di fare Magneto, è encomiabile. Ma vi siete dimenticati di tutti gli altri mutanti che erano rimasti al di fuori. E quel che è peggio, vi siete dimenticati degli umani.-
Ciclope sospira.
-Forse le cose sarebbero andate diversamente se il piano dell’Agente Zero avesse funzionato ed il pregiudizio non esistesse più.-
-Avresti dato il braccio destro pur di fermarlo e lo sai benissimo, Scott.-
-Ma anche io sarei potuto diventare come lui. Da quel che dici, sembra che in quell’altro universo sia diventato peggiore. Ora che si fa?-
-Ricostruiamo.- risponde la Bestia, porgendo la mano a Ciclope per aiutarlo ad alzarsi.
I due vecchi amici osservano le macerie della Scuola, ma non vedono solo questo. Vedono i giovani X-Men che, dopo aver appena visto crollare l’unico luogo in cui potevano sentirsi al sicuro, si sono già messi all’opera per ricostruirlo.
Forse, dopotutto, la Scuola Xavier c’è ancora.
# 35
ZODIACO
Di Carlo Monni con Fabio
Furlanetto
(Collaborazione e consigli,
Mickey & Carmelo Mobilia)
Istituto Xavier per
un’Istruzione Superiore. Oggi.
Ciclope
è impegnato in una delle cose che gli riescono meglio: motivare i membri della
sua squadra di X-Men nella da poco pienamente operativa nuova Stanza del
Pericolo e come al solito fa sembrare gentile un sergente istruttore dei
Marines gridando un ordine dopo l’altro e alla fine si rivolge ai due uomini e
le due donne davanti a lui:
-Non
ci siamo. Anche se avete superato la sessione, ci sono state almeno due
occasioni in cui ciascuno di voi avrebbe potuto essere ucciso.-
-Ma
non lo siamo stati.- ribatte Kitty Pryde, Shadowcat -Abbiamo superato tutti gli
ostacoli, non conta?-
-Non
basta. Contro Apocalisse avremmo perso senza l’aiuto di Fenice[3]
e non siamo stati capaci di fermare l’Agente Zero e il Predatore senza distruggere
la scuola. Non possiamo limitarci a sopravvivere, dobbiamo vincere.-
Il
silenzio si potrebbe tagliare con la lama di un coltello, poi è Cable a
parlare:
-Scott…
posso parlarti da solo un momento?-
Lo
prende per un braccio e lo allontana dal gruppo. C’è del surreale nella scena
perché Cable, nonostante fisicamente dimostri il doppio dei suoi anni, in
realtà è il figlio di Scott Summers.
-Può
sembrare strano che sia proprio io a dirtelo…- continua Cable -… ma ci sono dei
limiti oltre cui non puoi spingere la gente al tuo comando. Se li porti oltre
il punto di rottura, le conseguenze possono essere imprevedibili.-
-Io
voglio solo impedire che muoiano.-
-Come ogni buon comandante, ma ogni buon comandante sa fin dove può spingere i suoi uomini e donne. Sei certo che dietro al tuo comportamento ci sia solo questo?-
-Che intendi dire?-
Prima che Nathan Summers possa rispondere, da un altoparlante si ode l’inconfondibile voce di Henry Philip McCoy:
<<Gli X-Men sono immediatamente desiderati nella Sala Operativa.>>
-Guai.- è il commento di Cable.
Qualcuno potrebbe pensare che quella sul volto di Scott sia un’espressione di sollievo.
Sala Operativa degli X-Men.
Quando gli X-Men arrivano nell’ampia sala ci trovano la Bestia con accanto il mutante inventore/ingegnere Cheyenne conosciuto solo come Forge.
Sul maxischermo davanti a loro un volto familiare.
-Valerie Cooper!- esclama Ciclope -Quando il Consigliere del Presidente per gli Affari Superumani chiama personalmente i guai devono essere davvero grossi.-
<<Puoi scommetterci, Ciclope.>> replica Valerie <<Avete mai sentito parlare dello
Zodiaco?>>
-Immagino che tu non ti riferisca all’astrologia o al serial killer degli anni 60, ma al gruppo di supercriminali che ha affrontato spesso i Vendicatori.- ribatte Scott -Non si sentiva parlare di loro da tempo, credevo che fossero morti o in prigione.-
<<Lo credevamo anche noi ma a quanto pare Lo Zodiaco si è
riformato e ha deciso di annunciare il suo ritorno in maniera eclatante…
abbastanza da far decidere la Casa Bianca, su mio consiglio, di ricorrere
all’aiuto di superumani.>>
-E avete pensato a noi X-Men?- interviene Cable -Interessante.-
<<In realtà avevamo pensato ai Vendicatori ma la squadra Est è nello spazio[4] e quella Ovest è impegnata altrove.>>[5]
-E così siamo addirittura la terza scelta, che vergogna.- commenta Hank.
<<Spero che non vorrete tirarvi indietro anche se apparentemente non ci sono mutanti di mezzo.>>
-Non è nostra intenzione.- ribatte Ciclope -Abbiamo fatto un accordo al nostro ritorno da Genosha e lo rispetteremo, ma vorremmo saperne di più sulla minaccia da affrontare prima di darci da fare.-
<<Più che giusto. Lascio la parola a chi può ragguagliarvi meglio di me.>>
Valerie Cooper si sposta e lascia spazio ad un uomo con la divisa dell’USAF[6] e i gradi di colonnello.
-Mike Rossi, un altro araldo di guai.- commenta Banshee.
<<Non vi porto mai buone notizie, è vero.>> replica amaramente il colonnello Rossi
-Che è successo, Rossi?- incalza Cable -Vi hanno soffiato un’altra volta le Sentinelle da sotto il naso?-[7]
<<Ci sei andato vicino Cable. Alle ore Tre Zero Zero Zulu...[8]-
-Che per noi neofiti sarebbero… - chiede Rogue.
<<Giusto, scusate, a volte esagero col gergo militare anche fuori contesto. Alle Otto di stamattina, Ora Standard della Costa Orientale, un commando dello Zodiaco guidato da Aries ha attaccato la base aerospaziale di Cape Citadel in Florida e nonostante la resistenza del personale se ne è impadronito.>>
-Cape Citadel.- borbotta la Bestia -È dove noi X-Men debuttammo affrontando per la prima volta Magneto.-[9]
<<Proprio quella.>> conferma Rossi <<A Cape Citadel era presente un team della DARPA[10]che stava studiando
un… manufatto di origine non umana.>>
-Vuoi dire alieno?-
<<Intendo dire: “non umano”. Non ne sappiamo l’origine, è per
quello che gli esperti della Difesa lo stavano studiando.>>
-Per ricavarne nuove armi, ovviamente.- commenta Rogue.
Rossi non la smentisce e prosegue:
<<Dopo la conquista di Cape Citadel, lo Zodiaco ha eretto un impenetrabile campo di forza attorno alla base. I nostri esperti concordano nel dire che si tratta della stessa energia che lo Zodiaco usò per circondare New York anni fa, durante un tentativo di ricatto sventato da Devil e dai Vendicatori.[11] Se questo è vero, la minaccia che hanno lanciato assume contorni davvero inquietanti e molto, molto, seri.>>
-Che minaccia?-
<<Se non verranno consegnati loro cento dollari per ogni abitante
degli Stati Uniti, all’alba di domani la città di Seattle verrà, testuali
parole, vaporizzata.>>
-Cento dollari per abitante?- esclama Kitty Pryde -Sono almeno trenta miliardi.-
-Trentadue miliardi, centotre milioni, quattrocentotrentacinquemila,
cinquecento dollari per essere esatti.- è la pedante precisazione di un
sornione Hank McCoy -Sono sempre stato bravo in matematica.-
<<Una richiesta nemmeno troppo esosa, se sono capaci di dar corso
alle loro minacce.>> replica Valerie Cooper
-Vaporizzare un’intera città che si trova a più di tremila miglia di
distanza? E come possono?- chiede Colosso.
<<Possono fare questo ed
altro, se davvero sono riusciti ad attivare l’oggetto custodito nella
base.>> spiega Rossi.
-La Chiave dello Zodiaco.- mormora, con evidente paura nella voce,
Forge.
<<Esatto.>>
-Molto bene.- conclude Ciclope -Riferisca al Presidente, dottoressa
Cooper, che gli X-Men agiranno immediatamente.-
Conclusa la comunicazione Scott si rivolge alla sua squadra:
-Sean, prepara immediatamente il Blackbird, Forge, tu verrai con noi,
le tue abilità ci torneranno utili, mi sa. Hank, tu rimani qui a coordinare
l’azione e se necessario chiama a rinforzo la squadra di Warren o chiunque
altro penserai che sia necessario.-
-D’accordo mio intemerato leader.- risponde la Bestia tentando di
mantenere un tono allegro -Voi non fatevi ammazzare, mi raccomando.-
-Ci conosci, Hank: siamo difficili da uccidere.-
E mentre Ciclope e gli altri lasciano la sala, Hank mormora.
-Ma non impossibili, Scott, non impossibili.-
Tribunale di White Plains,
Westchester County, NY. Una settimana fa.
Il Cancelliere porge alla coppia seduta davanti a lui dei fogli.
-Firmate qui e sarà tutto finito.-
Tutto finito, pensa l’uomo dai capelli castani i cui occhi sono
nascosti da spesse lenti scure. Una firma basta a cancellare una vita insieme,
i sentimenti? La colpa è sua, pensa Scott Summers, è stato il suo atteggiamento
ad allontanarla da lui. Pensava di far bene, di proteggerla ma ha sbagliato
ogni cosa.
Tutto finito, pensa la donna dai capelli rossi e gli occhi verdi. Una
firma e il suo matrimonio non esisterà più, ma i ricordi rimarranno. Quelli,
pensa Jean Grey, non la abbandoneranno mai.
Un attimo di esitazione, poi una firma e un’altra di fianco su ogni
documento e poi la controfirma del giudice.
Un saluto formale, strette di mano che non significano nulla, poi gli
ormai ex coniugi si ritrovano davanti all’edificio.
-Scott…- chiama lei.
-Cosa?- chiede lui.
-Volevo dirti che quando vuoi venire a vedere Sara sei sempre il
benvenuto e puoi portarla alla Scuola quando vuoi. Ha bisogno di crescere con
suo padre.-
-Verrò domani.- risponde Scott e le volge le spalle.
Quando si volge indietro di nuovo, Jean è già saluta sulla limousine
che la riporta a New York.
A bordo del Jet supersonico
Lockheed SR 77 Blackbird degli X-Men. Oggi.
-Resto del Mondo a Ciclope.- dice con forzata allegria Banshee -Ti eri
distratto. Scott?-
-Sono pienamente presente, Sean.- replica tranquillo Scott Summers -Aggiornamenti
sullo Zodiaco?-
È Cable a rispondere con la consueta efficienza:
-Potrebbe esservi utile un aggiornamento su chi sono esattamente. Ho
scaricato i file su di loro dal database dei Vendicatori.-
-Da quando condividiamo le informazioni coi Vendicatori?- chiede, perplessa,
Rogue.
-Da molto tempo.- risponde Ciclope -Non siamo sempre stati così…
isolazionisti come negli ultimi anni, un errore di cui sono anch’io in parte
responsabile. Dopo la crisi di Apocalisse[12]
ho riattivato i vecchi canali.
-Per farla breve…- riprende Cable -… Lo Zodiaco è un gruppo criminale
fondato dal miliardario di New York Cornelius Van Lunt. Ognuno dei dodici
membri indossava un costume ispirato ad un segno zodiacale -ed ha un
superpotere naturale o derivato dal costume.-
-Fin qui c’ero arrivata da sola.- commenta
Shadowcat.
Cable non bada all’interruzione e prosegue:
-Una cosa curiosa è che ognuno dei dodici capi dello Zodiaco appartiene
effettivamente al segno che impersona. Non si sa se è vero anche per i
mercenari al loro servizio.-
-Interessante.- interviene Colosso -Non dirmi che anche i loro crimini
erano ispirati dall’astrologia.-
-Non lo escluderei.- commenta Banshee -Una delle ultime volte che si è
sentito parlare di loro è stato quando hanno ricattato la Città di New York
minacciando di uccidere tutti coloro che appartenevano al segno dei gemelli
grazie ad un’arma che chiamavano cannone stellare.-
-Com’è possibile?- esclama, sorpresa, Kitty -Come si può uccidere solo
chi è nato in certi giorni dell’anno?-
-Lo Zodiaco aveva accesso ad una fonte di energia extradimensionale di
cui si sa poco o nulla. La loro arma più potente era la Chiave dello Zodiaco.-
Davanti agli X-Men appare l’immagine olografica di un oggetto simile al
simbolo egizio dell’ankh.
-La Chiave attinge energia dalle emozioni umane: amore, odio, rabbia e
più sono intense e più diviene potente. Per lungo tempo se ne erano perse le
tracce.-
-Fino ad ora.- commenta, cupo, Colosso.
-Anche dei membri dello Zodiaco originali si sono perse le tracce. Si
pensava che fossero stati tutti uccisi da un gruppo rivale che voleva prenderne
il posto,[13]
ma alcuni di loro sono riapparsi in seguito, quindi… chissà. Ci sono stati
altri gruppi che si sono fatti chiamare Zodiaco ma hanno avuto vita breve.-
-Siamo arrivati.- annuncia Banshee.
Da qualche parte negli Stati
Uniti. Circa nove mesi fa.
Un portone si spalanca mosso da energie invisibili ed un uomo e una
donna entrano in un ampio salone.
-Benvenuta, Emma, nella mia umile dimora.- dice Magneto togliendosi il
casco mentre il portone si chiude alle sue spalle e le luci si accendono.
Emma Frost, vestita dell’abito da detenuta dello S.H.I.E.L.D., avanza
di qualche passo guardandosi intorno.
-E questo che posto è?- chiede.
-Uno dei tanti rifugi d’emergenza che ho preparato in tutto il mondo.-
risponde il signore del magnetismo -Li ho mantenuti attivi anche dopo che sono
divenuto Presidente di Genosha nel caso si fossero rivelati necessari… e così è
stato. Ogni rifugio ha riserve di cibo e acqua per mesi ed è dotato di tutti i
comfort.-
-A me basta che ci sia una doccia funzionante e che mi possa liberare
di questa schifosa divisa e sostituirla con qualcosa di più consono a me.-
Magneto scoppia a ridere:
-Quanto a questo, non preoccuparti: ogni alloggio ha il suo bagno
privato e nemmeno gli abiti sono un problema, vedrai.
-Bene.- replica Emma –Non perdiamo tempo, allora.
E mentre Magneto le fa strada comincia già a spogliarsi.
Un’ora dopo, Emma Frost, vestita del suo tradizionale costume bianco
completo di mantellina, raggiunge Magneto nel salotto del confortevole rifugio.
-Un po’ di vino?- le chiede il padrone di casa porgendole un calice
-Questo è uno Château Lafite
Rothschild del 2005.-
-Ottima annata.- commenta Emma -Hai gusto, Magnus, e questo mi piace. Ti
sono grata per avermi liberata da quella prigione dello S.H.I.E.L.D. ma adesso
sono curiosa di sapere cosa intendi fare per riconquistare il potere a Genosha.-
-La mia prima mossa sarà costituire un esercito, una nuova Confraternita…
e tu mi aiuterai.-
Cape Citadel, Florida.
L’X-Jet sorvola la zona cercando un posto per atterrare quando un sottile
raggio erompe dal basso.
-Attenti!- urla Banshee mentre prova a scartare.
La manovra riesce per un pelo, ma all’interno del Blackbird l’atmosfera
si fa calda, letteralmente, almeno finché in i
sistemi di raffreddamento non fanno il loro dovere. Nel frattempo l’aereo ha
perso stabilità e i due piloti fanno fatica a tenerlo in assetto.
-Tenetevi forte.- annuncia Banshee -Potrebbe non essere un atterraggio
facile.-
-Tanto per cambiare.- commenta sarcastica Shadowcat.
Per fortuna l’atterraggio è solo un po’ brusco e il team si prepara a
scendere.
-Ma cos’era quella cosa?- chiede Colosso.
-Una specie di raggio laser, direi.- spiega Forge -Stando agli strumenti
aveva una temperatura di almeno 1000 gradi Fahrenheit.[14]
Se ci avesse presi…-
-Ci avrebbe cotti per bene.- commenta Rogue.
-Non avrei saputo dirlo meglio.- aggiunge Banshee.
Sono appena scesi che un uomo in divisa mimetica dell’Esercito con le
insegne delle Operazioni Speciali e le tre stellette da Tenente Generale si
avvicina loro dicendo:
-Voi X-Men sapete sempre come farvi annunciare, vedo.-
- Generale Fredricks!-
esclama Ciclope -È ancora in servizio?-
-Se è un modo non troppo sottile per dirmi che sono vecchio, ragazzo,
potevi risparmiatelo. Comunque, se ci tieni a saperlo, tra non molto andrò a
far compagnia al vecchio Ross tra i pensionati, ma fino ad allora sono io al
comando qui.-
-E ha il solito bel carattere che ricordo bene.- commenta Sean Cassidy
sarcastico -Le dispiace aggiornarci sulla situazione?-
-Presto fatto: abbiamo provato tutti i mezzi a disposizione per
superare quella dannata barriera ed abbiamo sempre fallito e la scadenza
dell’ultimatum si avvicina.-
Kitty Pryde si avvicina e allunga la mano.
-Una barriera invisibile.- mormora -Come in quel romanzo di Stephen
King: “The dome”. Forse posso provare a superarla.-
Diventa intangibile e prova a protendersi oltre la barriera per poi
emettere un urlo lacerante.
-Katya!- urla Colosso afferrandola per le spalle.
Shadowcat crolla tra le sue braccia.
-Come… come sta?- chiede Rogue non osando avvicinarsi.
È Cable ad esaminarla.
-Sta bene.- dice -È solo svenuta. Di qualunque cosa sia composta quella
cupola, è impossibile da attraversare anche per chi è in grado di diventare
immateriale. Dovremo trovare un altro modo.
-E forse io ce l’ho.- replica Forge.
Los Angeles, California.
Circa sei mesi fa.
La ragazza dai capelli rossi esce dal diner dove lavora da qualche
tempo come cameriera e si sente sollevare da terra. Riconosce la sensazione e
non si spaventa ed anzi sorride.
Il suo volo termina all’interno di quello che ha l’apparenza di un
comune dirigibile ma che in realtà è un’aeronave molto sofisticata.
Davanti a lei un uomo con un costume rosso guarnito di un mantello e
con indosso un casco che ne copre parzialmente il volto. Accanto a lui una
donna bionda che indossa: corsetto con reggiseno a punta, perizoma, stivali fin
sopra il ginocchio con tacco 12, il tutto rigorosamente bianco.
-Magneto, Regina Bianca, siete proprio voi!- esclama la ragazza.
-Nessuno mi chiama più Regina Bianca da un po’ ma mi piace sentirti
usare quel nome.- commenta Emma Frost.
-Carmela Unuscione.- dice solennemente Magneto -Hai tenuto un basso
profilo troppo a lungo. Sei pronta ad unirti alla mia nuova Confraternita?-
-Sono più che pronta.- è l’entusiastica risposta.
Cape Citadel, all’interno
della Base. Oggi.
La donna ha i capelli rossi e indossa una corta tunica gialla che le
lascia scoperta la spalla sinistra. Sul suo volto una mascherina verde. Il suo
nome in codice è Virgo, come il nome latino del segno della Vergine, il cui
simbolo è dipinto appena sopra il suo seno sinistro. Si rivolge ai suoi tre
compagni.
-A quanto sembra, sono arrivati gli X-Men.-
-Gli X-Men? Mi sarei aspettato i Vendicatori. Di solito ci toccano
loro.- commenta Sagittarius
-X-Men o Vendicatori, non ha importanza…- aggiunge Aries -… non ci
fermeranno.-
-L’atteggiamento è quello giusto…- conviene Virgo -… ma non sottovalutiamoli,
sono pieni di risorse. Prepariamoci ad affrontarli nel caso trovassero il modo
di entrare.-
-C’è una fluttuazione nei valori del campo di forza.- li informa
Capricorn -In un punto si sta formando una specie di crepa.-
-Che avevo detto?- rimarca Virgo -Prepararsi a reagire ad un attacco.-
Cape Citadel, all’esterno
della cupola.
Forge mostra un apparecchio non più grande di un lettore MP3.
-In teoria dovrebbe aprire nel campo di forza una falla abbastanza
grande da far passare un po’ di persone.-
-E in pratica?- chiede Cable?-
-Non ho avuto modo di testarlo perché l’energia necessaria è troppa e
basterà per un unico tentativo e non garantisco che la “crepa” duri più di
qualche secondo.-
-Ci basterà.- taglia corto Ciclope –Prepariamoci.-
-Così mi piaci… papà.- commenta Cable.
Ciclope lo fissa come a cercare di stabilire se stia facendo
dell’ironia, poi decide di lasciar perdere.
Pochi minuti dopo l’intero gruppo è davanti al punto prescelto
dall’inventore Cheyenne.
-Forge, tu rimarrai a tener d’occhio Shadowcat e a cercare un altro
modo di disattivare il campo di forza. Voi altri, tutti con me.- ordina Scott
Summers.
Sotto gli occhi dubbiosi del Generale Fredricks e dei suoi uomini Forge
attiva il suo marchingegno. Per qualche istante non sembra accadere nulla poi
il Cheyenne grida:
-Ora!-
Gli X-Men si precipitano oltre la barriera che un attimo dopo il loro
passaggio si richiude nuovamente.
-Che mi venga… ce l’hanno fatta.- commenta il generale -Ora è tutto
nelle loro mani.-
Un ospedale da campo da qualche
parte in Africa. Quattro mesi fa
L’infermiera dai capelli rossi appartiene ad un’organizzazione
umanitaria non governativa che fornisce assistenza medica in paesi in
situazioni disagiate. Sta mettendo a posto alcuni medicinali quando ode una
voce alle sue spalle:
-E così è qui che ti sei rifugiata, Voight.-
Amelia Voight si volta di scatto e non è sorpresa quando vede l’uomo di
cui aveva già riconosciuto la voce.
-Magneto. Non pensavo di rivederti.- gli dice.
-È questo che hai deciso di fare della tua vita, dunque? Seppellirti in
un luogo fuori dal mondo per…-
-Per aiutare chi ne ha davvero bisogno, anche se si tratta solo di
semplici esseri umani e non della Specie Eletta.-
-Quel modo di ragionare non mi appartiene più.-
-Cosi mi hanno detto ma ho sentito anche che hai fondato una
nazione-asilo per mutanti e te l’hanno portata via,.-
-Me la riprenderò. A questo scopo sto formando una nuova Confraternita
e volevo chiederti di farne parte.-
-Spiacente, ma come vedi ho molto da fare. Cose serie, non le stupide
beghe tra fazioni mutanti. Tenete le vostre guerre lontano da me.-
-È la tua ultima parola?-
-La sola che ho.-
-Rispetto la tua decisione, Amelia e spero che tu non debba pentirtene
un giorno.-
Così dicendo Magneto si solleva in aria e si allontana rapidamente.
Amelia Voight commenta solamente:
-Non accadrà.-
Base di Cape Citadel
Tre squadre di mercenari ben addestrati di dodici uomini ciascuna si
muovono lungo il perimetro della base. Sebbene identiche per fattura e colore
le loro uniformi si distinguono per il simbolo di un segno zodiacale diverso
per ciascuna di esse: Ariete, Capricorno e Sagittario e i corrispondenti capi
dello Zodiaco sono alla loro testa. Il loro compito: stanare e sconfiggere
cinque X-Men.
La prima parte della missione è la più facile: gli X-Men non si
nascondono affatto ed anzi stanno loro stessi cercando gli avversari.
Colosso è il primo a vederli e riceve il colpo di un’arma a raggi che
lo sbatte lontano pur non intaccando la sua pelle metallica.
-Attenzione!- urla Cable -Hanno armi non convenzionali.-
-Dimmi qualcosa che non so.- ribatte Ciclope sparando contro gli
avversari i suoi raggi ottici ed abbattendone tre.
Banshee, dall’alto usa il suo urlo sonico per disorientare e abbattere
i mercenari sotto di lui ma ha poco tempo per gioirne perché due tentacoli si
avvinghiano intorno alla sua faccia tappandogli la bocca e trascinandolo verso
terra.
Con sua sorpresa si accorge che i tentacoli non sono altro che le
“corna” della maschera di quello noto come Capricorn.
-Non ti aveva detto nessuno che anche noi abbiamo superpoteri?- gli
dice quest’ultimo sbattendolo al suolo.
Avrebbe dovuto leggere meglio il dossier, pensa Sean Cassidy piombando
al suolo. Quelle corna estensibili devono essere fatte di un materiale molto
resistente per sostenere il suo peso ma anche il suo avversario deve avere una
forza superumana per poterle utilizzare come fa.
-Due giù.- commenta Capricorn.
-Non cantate vittoria troppo presto!- esclama Cable gettandosi avanti
sparando all’impazzata.
Sagittarius non parla ma gli spedisce contro in rapida successione dei
dardi che Nathan intercetta col suo braccio bionico.
-Qualunque cosa dovessero fare questi affari, ti è andata male.-
afferma.-
-Ne sei sicuro?- ribatte Sagittarius con un sogghigno.
-Cosa?-
Con suo grande stupore e terrore Cable si rende conto che il virus
tecnorganico che infesta il suo corpo e che lui riesce a tenere sotto controllo
con la telecinesi è impazzito e si sta diffondendo rapidamente. I suoi
tentativi di fermarlo telecineticamente non funzionano e presto lui ne sarà
consumato.
CONTINUA
NOTE DELL’AUTORE
Ed eccoci all’inizio di un nuovo
ciclo di questa che è una delle più vecchie serie di Marvelit e che riparte
unitamente alla testata sorella Gli Incredibili X-Men, scritta assieme
all’amico Mickey. Ma veniamo alle indispensabili note:
1)
La scena del prologo è stata scritta
al 99,99% da Fabio Furlanetto ed è tratta dalla scena finale di Young X-Men #8
con minimi adattamenti da parte mia.
2)
Sempre di Fabio Furlanetto è la trama
di base, la scelta degli avversari e della superarma da loro utilizzata.
Possiamo dire che senza di lui questa storia non sarebbe stata scritta così
come l’avete letta
3)
Carmelo Mobilia avrebbe dovuto essere
a bordo come co-scrittore ma problemi contingenti glielo hanno impedito.
Speriamo possa essere a bordo già dal prossimo episodio. Ha comunque fornito
alcuni spunti e sostanzialmente collaborato alla scelta dei membri del team.
4)
Va ringraziato anche Mickey per i
preziosi consigli e suggerimenti forniti durante la stesura della storia.
5)
Il Generale Fredricks è un vecchio
personaggio Marvel. Alcune fonti danno per certa la sua prima apparizione
addirittura su Fantastic Four Vol. 1° #3 datato marzo 1962 (sarebbe stato il
leader della base dell’esercito da cui il mostro dell’Uomo dei Miracoli sottrae
un “tank atomico”). Pertanto la sua paternità è attribuita a Stan Lee &
Jack Kirby. Per sapere il suo nome (o meglio: il suo cognome), però, dobbiamo
aspettare Uncanny X-Men Vol. 1° #23 datato agosto 1966.
6)
Carmela Unuscione è un personaggio
creato da Scott Lobdell & Brandon Peterson in Uncanny X-Men #298 datato
marzo 1993. È quasi certamente la figlia di Angelo Unuscione, alias Gunther
Bain, alias Unus l’Intoccabile, vecchissimo nemico degli X-Men creato da Stan
Lee & Jack Kirby su Uncanny X-Men Vol. 1° #8 datato novembre 1964. Come il
padre Carmela è in grado di proiettare un campo di forza intorno a sé.
7)
Amelia Voight è un personaggio creato
da Scott Lobdell & John Romita Jr. su Uncanny X-Men #300 datato maggio
1993. Mutante in grado di mutarsi in nebbia è stata anche amante e compagna di
Charles Xavier nel periodo tra la perdita dell’uso delle gambe per colpa di
Lucifero e la formazione degli X-Men.
8)
Questa storia si svolge pressoché in
contemporanea, almeno per le parti ambientate nel presente, con Gli Incredibili
X-Men #27 e Vendicatori #95.
Nel prossimo
episodio: gli X-Men si sono trovati di fronte avversari più tosti del previsto
e la vittoria non è così scontata. Cosa accadrà? Per saperlo non vi resta che
tornare qui e vedere coi vostri occhi.
Carlo
[1] Come narrato in Young X-Men MIT #8
[2] Come narrato in Crossover #1/3
[3] Nello scorso episodio
ovviamente-.
[4] Come mostrato in Vendicatori #95.
[5] Per la precisione con Pandemonio, come vedrete
preso su Vendicatori Costa Ovest.
[6] United States Air Force
[7] Come nel recente crossover tra Vendicatori #89/90
e Vendicatori Segreti #20 noto come Crepuscolo Rosso.
[8] Corrispondente all’ora
del meridiano di Greenwich in Inghilterra.
[9] Nello storico ed ormai mitico (Uncanny) X-Men #1
(Prima edizione italiana Capitan America, Corno, #1/2).
[10] Defense Advanced Research Projects Agency, ovvero Agenzia per i Progetti di
Ricerca Avanzata per la Difesa, il cui compito è studiare e/o sviluppare di
nuove tecnologie
per uso militare.
[11] In Avengers Vol. 1° #83 (Prima edizione Italiana
Devil, Corno, #67).
[12] Ovvero gli ultimi 4 episodi di questa stessa
serie.
[13] Su West Coast Avengers Vol. 2° #26 inedito in
Italia.*
[14] Oltre 537 gradi Centigradi.